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Resoconto di viaggio: Dettagli
Titolo:
Tipo Viaggio: Dimora Storica, Incoming, Visita
 
Tipologia: Individuale
Partenza da:  
Continente: Europa
Paese: Italia
Regione: Veneto
Provincia: Padova
Località: Padova
 
Destinazione:
Continente: Europa
Paese: Italia
Regione: Veneto
Provincia: Padova
Località: Battaglia Terme
Durata e sistemazione:
Giorni: 0 Notti: 0 Categoria: Trattamento:
 Il viaggio comprendeva:
Guida Locale
Descrizione Resoconto:
 CASTELLO DEL CATAJO – Battaglia Terme (PD)

A sud della città di Padova, lungo la ‘Strada Battaglia’ ed il canale Battaglia (da cui il paese in cui si trova prende il nome), è adagiato ai piedi dei Colli Euganei ed in un parco di 40 ettari, il Castello del Catajo.

L’ho visitato per la prima volta quando lavoravo all’ufficio Iat di Abano Terme, e decisi che dovevo conoscere meglio il territorio che andavo a presentare ai turisti. Ne rimasi ammaliata, dalla tranquillità e dalla serenità che mi pervase mentre passeggiavo nel parco e nell’agrumeto, dalla bellezza ed imponenza degli affreschi delle stanze, sapientemente illustrati dalle guide del castello.

La costruzione fu iniziata da Pio Enea, della famiglia degli Obizzi, originaria della Francia, nei primi del ‘500 e successivamente ampliato. La dimora di questa famiglia, che non era di nobili origini ma di mercenari e capitani di ventura, appare sia come un castello militare per la sua imponenza, sia come residenza principesca per la sua bellezza.

Pio Enea degli Obizzi, nel 1571 chiamò il pittore Gian Battista Zelotti perché affrescasse gli interni, rappresentando le gesta militari e valorose della famiglia, e le personalità importanti dell’epoca con le quali gli Obizzi seppero abilmente intrecciare rapporti che diedero loro grande prestigio. Si può affermare che il ciclo di affreschi che ricopre interamente tutte le pareti delle stanze del castello, sia stata la prima operazione documentata di marketing della storia, in quanto chi entrava doveva immediatamente comprendere il grande valore della famiglia con la quale si andava ad intrattenere.

Come ogni castello che si rispetti, anche qui si confondono le ombre di omicidi e di fantasmi che tutt’ora vagano, facendo percepire la loro presenza. Vi hanno soggiornato ospiti prestigiosi come Carlo III di Borbone, re di Spagna, l’arciduca Giuseppe Antonio d’Ungheria, fino a diventare residenza estiva imperiale degli Asburgo nell ‘800. Nel 1854, purtroppo, gli Asburgo iniziano a spogliare il Catajo degli arredi e delle varie collezioni d’arte, spostandole a Vienna e a Praga, lasciandolo a poco a poco spoglio.

Nel 1914, l’ultimo reale a soggiornarvi fu proprio Francesco Ferdinando, che lasciò il castello dopo un periodo di caccia per recarsi a Vienna e poi a Sarajevo…dove vi fu assassinato, e da cui iniziò il primo conflitto mondiale.

Solo recentemente, nel 2015, il castello è stato acquistato dalla famiglia Cervellin, che ha iniziato subito i primi lavori di restauro, riportandolo agli antichi splendori.

Il castello, con la sua anima battagliera, non ha ancora smesso di lottare: negli ultimi anni un nemico, subdolo e temibile, chiamato ‘cementificazione indiscriminata per interessi economici in barba alle bellezze artistiche del territorio’, voleva costruire proprio di fronte al castello, un centro commerciale, usurpando lo sconfinato panorama che si gode dalla sua splendida terrazza, lo stesso panorama in cui si perdevano Pio Enea e tutti i sui discendenti.

Fortunatamente questo nemico è stato sconfitto, con la protesta di tutti noi amanti di questa terra e di questo magico luogo, con l’aiuto di una parte delle istituzioni e con la risonanza che i giornalisti hanno dato al fatto.

Questo è uno dei luoghi del mio cuore, dove mi ci reco quando ho bisogno di ricaricarmi.

Visita sconsigliata a chi non ama la bellezza…




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LISA CORTIVO
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